Di tutto e di più fuorché dello sport
Mai menzionato da Bruno Vespa e Pippo Baudo il ruolo che lo sport ha avuto nella costruzione dei 150 anni dell’Unita d’Italia
Bruno Vespa e Pippo Baudo sviluppano come presentatori i festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
La sera del 17 marzo la Rai 1 era in delirio. Premesso che Garimberti, presidente Rai di anni 82 e Sergio Zavoli, direttore Rai di anni 83 sono tenuti al loro posto dai soliti giochi politici,mentre il pubblico impiego è collocato a riposo a 65 anni, crediamo che molti più bravi di Baudo e di Vespa sono presentatori sul mercato: per loro è il viale del tramonto, ma hanno i loro agganci. Pazienza.
Nei loro programmi, questo è il punto, non hanno menzionato una sola volta o mezza, il ruolo che lo sport ha avuto nella costruzione dei 150 anni dell’Unita d’Italia. Ma non c’è da meravigliarsi perche nemmeno il Presidente della Repubblica ha citato il mondo dello sport in questi 150 anni.
Nemmeno il cardinale Bagnasco ha ricordato il mondo dello sport durante questi 150 anni. Di tutto e di più si è parlato fuorché dello sport. Ahimè, che delusione!
Ma tutti gli altri politici e potenti, Cicchitto, Letta, Schifani, ecc .non hanno menzionato il mondo sportivo in questi 150 di storia. Big di sindacati sono rimasti fuori dalle sfere del mondo dello sport. Come se la storia fosse a senso unico e lo sport una categoria avulsa dal resto. Povera Italia! Eppure i tuoi figli sportivi migliori ti hanno fatto salire bandiere ai pennoni più alti. Hanno vinto le battaglie su tutti i campi e in tutti i luoghi.
Anche i sindacati delle città non hanno menzionato lo sport.
Ma non importa: sono tutti assolti perché anche le cinque provincie della Calabria nelle loro manifestazioni, mea culpa dei dirigenti, non hanno trattato il mondo dello sport nei loro discorsi.
Non importa! Perché anche la provincia di Vibo Valentia col suo illustre prefetto non ha invitato il mondo degli sportivi e le persone addette per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Fortuna che al suo tavolo di organizzazione sedeva il delegato provinciale della Pallavolo in qualità di consigliere prefettizio non di delegato della disciplina. Se fosse stato un altro lo avremmo capito.
Non importa perché il 17 marzo 2011 alle ore 11 nella chiesa di Vibo Marina il parroco, don Saverio Di Bella, ha sviluppato la sua bellissima omelia, ma ha omesso il mondo dello sport fuori dai 150 anni dell’unità d’Italia . Per poco dimenticava anche il ruolo fondamentale della scuola, cosa che è stata fatta in tutte le prolusioni Nazionali.
Ma non si tratta soltanto di avere nella storia i grandi campioni e gli eventi sportivi, olimpiadi e campionati del mondo, ma il nucleo essenziale dello sport. Cioè il fatto che tutte le discipline sportive concorrono con la faticosa opera di volontariato di atleti, istruttori, dirigenti alla formazione del giovane. Essi sono quella continuità che ha permesso l’estensione dei 150 anni di storia dell’unità.
Continuità senza la quale avremmo avuto selvaggi e non regole; avremmo avuto bestioni e non animi sensibili; avremmo avuto scarse comunicazioni, ecc..
Basta solo citare le lunghe sfilate negli stadi di uomini e bandiere prima di ogni manifestazione.
Ma il Coni di Vibo, sarebbe opportuno che venisse un pò di vergogna a tutti, aveva già iniziato i festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia con le magliette e cappellini tricolore indossati dai ragazzi al campus di Nicotera, campus altamente formativo, il 12/13/14 settembre 2010. Il Coni concluderà i suoi festeggiamenti in tutti i comuni, tra fine maggio e prima domenica di giugno.
Tanto in calendario il 21 giugno è la data di chiusura dei 150 anni dell’unita d’Italia
A questo punto dovremmo sentirci noi del Sud (tanto che la Lega si sente di Pontida, i comuni contro Barbarossa nel 1150 circa) tifosi dei Borboni il cui re Ferdinando IV° preparò nel 1784 il primo “manuale dell’arte natatoria”
Ma non tradiremo mai la nostra Patria come fa invece, puntualmente Bossi.
Comitato Provinciale Vibo Valentia
Presidente del coni dr. Rocco Cantafio