L’Enel chiude l’ufficio territoriale presente nella cittadina tirrenica.
Manifestata dai sindaci i disagi che potrebbero investire i cittadini a seguito di questa decisione
Esplicite richieste al Prefetto dai primi cittadini dei Comuni di Tropea, Ricadi, Parghelia, Drapia, Spilinga, Zaccanopoli, Zambrone e Briatico
di Francesco Barritta
foto Salvatore Libertino
Non è andata giù ai sindaci del comprensorio la decisione presa dall’Enel di chiudere l’ufficio territoriale presente nella cittadina tirrenica. In una lettera inviata al Prefetto di Vibo Valentia e, per conoscenza, alle direzioni Enel di Vibo Valentia e Catanzaro dal professor Pasquale Vasinton, assessore all’Urbanistica, Affari generali e Personale del Comune di Tropea, in rappresentanza dei sindaci dei Comuni di Tropea, Ricadi, Parghelia, Drapia, Spilinga, Zaccanopoli, Zambrone e Briatico, viene infatti sintetizzato lo stato di allarme, preoccupazione e sconcerto «per il metodo seguito dalla società» che gestisce la rete elettrica per il «piano di razionalizzazione che prevede la chiusura e relativo smantellamento dell’ufficio territoriale di Tropea». Ciò che più ha colpito i sindaci del comprensorio starebbe innanzitutto nel metodo adottato, giudicato discutibile in quanto non è stata tenuta in «nessun conto le esigenze della comunità» non essendo stata prevista alcun tipo di «concertazione con i rappresentanti delle comunità amministrative», e poi nei «gravi disagi che si arrecano agli utenti in un territorio ad alta vocazione turistica con la concentrazione di diverse e svariate strutture imprenditoriali che ospitano circa 100.000 presenze», che, assieme alla comunità tutta «subiscono gravi disagi nel vedere allontanare sempre di più la possibilità di avere vicini quei servizi che li debbano assistere durante le operazioni necessarie per il buon funzionamento delle proprie strutture». Dalla nota inviata dall’assessore Vasinton si evince che una preoccupazione particolare manifestata dai sindaci è quindi leagata ai disagi che potrebbero investire, a seguito di questa decisione, chi opera nel settore imprenditoriale, che è poi il più attivo sul territorio.
Dopo aver indicato le rimostranze dei sindaci, la lettera viene sciolta con delle esplicite richieste al Prefetto. I sindaci del comprensorio, infatti, a questi «si rivolgono, sicuri di un riscontro positivo, perché si renda disponibile e faccia propria la proposta di convocare al più presto possibile un incontro in prefettura per chiarire tali vicende e predisporre tutti quegli elementi necessari perché non venga attuata la scelta già posta in essere dall’azienda». Tale scelta andrebbe a penalizzare «fortemente l’economia di questo territorio», per cui l’azione del Prefetto dovrebbe essere volta ad indurre «la società Enel a voler rivedere il piano di razionalizzazione, restituendo al territorio efficienza ed efficacia col mantenimento dell’ufficio territoriale esistente».
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www.tropeaedintorni.it luglio 2007 |