Sandro Cortese è il nuovo vicesindaco di Tropea

Rimangono le perplessità non tanto sulla nuova candidatura quanto sulle scelte dell’Amministrazione

Le motivazioni delle dimissioni di Nino Macrì tenute segrete

nostro servizio

foto di Salvatore Libertino

Tropea 7 marzo - Sono state sciolte le riserve del Sindaco Antonio Euticchio per la nomina del suo vice, carica che spettava essenzialmente alla sua decisione. Infatti la Giunta non si è espressa su una candidatura né aveva messo veti.

Da settimane leggevamo sulla stampa locale, che i tre candidati possibili erano: Sandro Cortese, assessore alle Politiche sociali, Michele Accorinti, assessore al Turismo e alla Cultura e  Nino Valeri, assessore alla Viabilità.

Il ritardo nella scelta, (è trascorso infatti più di un mese dalle dimissioni di Nino Macrì), trova sicuramente la motivazione di un tentativo da parte del Dr. Euticchio di far rientrare le dimissioni dell’ex  vicesindaco.

Da oggi, anche se dobbiamo attendere l’ufficializzazione della nomina durante il  Consiglio Comunale, Sandro Cortese è il nuovo vicesindaco che comunque manterrà l’assessorato alle Politiche Sociali mentre il Sindaco terrà la competenza degli Affari generali.

Tutto a posto? Diremmo di no perché le motivazioni, purtroppo non rese pubbliche, delle dimissioni di Nino Macrì, pesano come un macigno. Non dimentichiamo che l’ex vicesindaco è stato il Consigliere più votato dai cittadini di Tropea (389 preferenze).

Non ci vuole un mago per capire che all’origine delle dimissioni di Nino Macrì ci siano contrasti e divergenze di vedute sull’operato dell’Amministrazione locale.

Sarebbe stato utile fare riflessioni su queste motivazioni all’insegna della trasparenza e, ci sia concesso, rammentare che lo slogan della campagna elettorale della lista “Euticchio per Tropea” era proprio basato su “Libertà e partecipazione”.

Le sensazioni che il tropeano avverte è che ci sia un certo immobilismo nella conduzione amministrativa, che le motivazioni di Nino Macrì evidenziavano questo stato di cose e che le dimissioni stesse hanno minato una maggioranza che rimane distante dai cittadini.