La Croce rossa italiana consegna la medaglia d'oro alla famiglia Monteleone

Il riconoscimento a Federica per il  suo manifestato impegno a favore della donazione degli organi

Gli occhi di Federica, oggi danno la gioia della luce ad altri due esseri umani

 

di Vittoria Saccà

foto archivio tropeaedintorni.it

 

 

Vibo Marina - Ai genitori di Federica Monteleone, signor Giuseppe e signora Maria Sorrentino, è stato consegnato il diploma di benemerenza e la medaglia d’oro di prima classe alla memoria della loro giovane figlia, dalla Croce rossa italiana.

Nella loro abitazione, si sono recati il vice presidente nazionale della CRI Vincenzo Scognamiglio e la presidente della sezione di Vibo Valentia Maria Potenza.  Con i saluti e la vicinanza del presidente nazionale Massimo Barra, si è svolta una breve ma significativa cerimonia, durante la quale sono stati ricordati i molti lavori che la giovane Federica ha lasciato su questa terra. Un percorso veloce, il suo, ma segnato da orme incancellabili che sono il simbolo di quanto intensamente ella abbia vissuto i suoi sedici anni. La giovane Federica, sebbene ancora in erba, in più di un’occasione si era prodigata a favore della divulgazione della donazione degli organi e sull’importanza della donazione delle cellule staminali, palesando anche la sua disponibilità alla donazione degli organi. Desiderio che i genitori hanno soddisfatto, tant’è che alla morte della giovane figlia, non hanno esitato a dare il loro assenso per l’espianto degli organi.  La Croce Rossa italiana ha quindi conferito alla memoria il riconoscimento “Per il manifestato impegno a favore della donazione degli organi e per il contributo assicurato nel segnalare l’importanza della donazione delle cellule staminali dal cordone ombelicale, attraverso un disegno e la realizzazione, assieme alla sua classe, di un CD sul tema della donazione degli organi”.

L’addetto stampa Taverniti, ha portato alla famiglia i saluti del presidente dell’ordine regionale dei giornalisti Giuseppe Soluri. L’ordine dei giornalisti, unitamente alla Croce rossa italiana, porteranno avanti un concorso rivolto ai giovani che intendono percorrere la strada del giornalismo, in memoria di Federica che già si stava affacciando in modo brillante sulla strada di questo particolare mondo; e in effetti, uno dei tanti sogni che la giovane ragazza avrebbe voluto realizzare, era quello di divenire una brava e brillante giornalista.

I genitori di Federica, hanno dunque ringraziato per il gesto. La signora Maria, inoltre,  ha voluto ringraziare tutti gli italiani, dalle Alpi alla Sicilia, per le lettere di affetto, di vicinanza, di solidarietà, che sono giunte. Un particolare abbraccio ha voluto riservarlo per la città di Cosenza e per tutti gli operatori dell’ospedale Annunziata, dal portantino al primario, per la grande disponibilità nei giorni in cui la loro figliola lottava tra la vita e la morte. Ha anche dichiarato che la famiglia si sta impegnando per  la creazione di un’associazione proiettata verso coloro che vivono lo stato drammatico del coma, dello stato vegetativo, del post risveglio. L’associazione, in un primo momento sarà di appoggio alle case di risveglio già esistenti, come quella di Crotone, ma l’obbiettivo della mamma di Federica è quello di riuscire a dare vita ad una casa del risveglio a Vibo Marina, città dove è nata la sua figliola e dove ha vissuto la sua breve ma intensa esistenza.

 

 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

 

 

    www.tropeaedintorni.it        febbraio 2007