Domenico Pantano - Attore e Regista
L’amore per il teatro traspare da subito in ogni sua parola e in ogni suo gesto
Il direttore artistico del Teatro La Pace ha offerto e offre a tutto il vibonese un programma di grande valore
di Vittoria Saccà
foto Salvatore Libertino
Tropea - Il teatro La Pace, che domina la città di Tropea dall’alto della collina di S. Angelo di Drapia, con un immenso orizzonte da sogno che si divide tra il cielo, il mare e i tetti della città definita Perla del Tirreno, la cui spiaggia è la più bella d’Europa, sta vivendo una splendida stagione teatrale che ha reso più dolce l’inverno appena andato via.
La direzione artistica del teatro, infatti, dall’architetto Giuseppe Vecchio, è stata affidata all’attore e regista Domenico Pantano che abbiamo voluto incontrare.
L’amore per il teatro traspare da subito in ogni sua parola e in ogni suo gesto. Originario di Rizziconi, cittadina in provincia di Reggio Calabria, già da giovane avvertiva la necessità interiore di trovare momenti culturali nei quali dare sfogo al bisogno di esternare quel fiume straripante di arte che sentiva dentro. Ma negli anni della sua gioventù, gli anni 70, i piccoli centri della nostra Calabria erano ancora ancorati ad uno stile di vita piatto e monotono e non offrivano gran che ai giovani. Fu così che si diede da fare per dare vitalità al paese e organizzò vari eventi culturali tra i quali saltano alla nostra attenzione l’istituzione della Pro Loco e la fondazione di una radio privata che chiamò “Radio Piana”. Una radio che dal 1970 al 1976 fu seguita da centinaia di ascoltatori da tutta la Calabria, dalla Sicilia e dalla Campania; due potenti ripetitori, tra cui uno su monte Poro, divulgavano le voci per l’etere. Il giovane Pantano, a quell’epoca, frequentava la facoltà di Economia e Commercio presso l’università di Messina; era anche uno studente modello, superando gli esami con ottimi voti. Ma c’era dentro di lui una passione bruciante che divenne via via sempre più irresistibile: il teatro. Il richiamo si fece così grande che una mattina, abbandonò tutto, prese il treno e si diresse a Roma per entrare all’Accademia d’arte drammatica. Ebbe inizio, così, la sua straordinaria avventura nel mondo teatrale del quale egli, da allora, respira l’essenza ed è fasciato completamente con anima e corpo. Da giovane allievo, dunque, cominciò a frequentare tutti i teatri romani, per osservare, apprendere, elaborare l’arte dentro di sé per poter offrire il meglio. Ci racconta, sorridendo, un episodio del quale fu spettatore al teatro Anfitrione dove stava provando Paola Borbone. “Ad un certo punto andò via la luce – dice – e nel buio qualcuno mollò uno schiaffo alla Borbone che risuonò forte.”
Era ancora al suo secondo anno di studi, quando, come faceva spesso, entrò nel teatro Argentino. Il regista Alessandro Giupponi stava effettuando i provini per la commedia su S. Francesco di Paola, un’opera scritta da Vincenzo Ziccarelli. “D’impeto, mi presentai anch’io e venni inserito nella compagnia. Per un certo verso – continua Pantano – questo episodio mi lega alla città di Tropea perché ho iniziato la mia carriera d’attore proprio con una commedia su S. Francesco che nella città è molto venerato”. Debuttò al Quirino di Roma con Nando Gazzolo nei panni di Luigi XI di Francia, Salvatore Puntello che impersonava S. Francesco, mentre lui faceva la parte di un brigante. Con la compagnia girò i teatri di Puglia, Abbruzzo e Calabria. E poi fu inserito nella commedia Madame Bovary, di Gustave Flaubert, con Giovanna Ralli e Giancarlo Sbragia toccando tutti i teatri dell’Italia del Nord. Intorno agli anni 80 si cimentò anche nei radiodrammi, prodotti dalla Rai, tra i quali quello fatto su Padre Colby; non trascurò di solcare le strade del cinema. Infatti fu tra i protagonisti, con Oreste Lionello, del film “Ti spacco il muso bimba”. Ma fu poi assorbito completamente dal teatro e non si allontanò più da questo fantastico mondo. Seguirono tante altre sue interpretazioni per tutti i teatri d’Italia. Tornò in Calabria da attore affermato, amato e apprezzato dal pubblico e nel 1985 diede vita al Centro Teatrale Meridionale, del quale tuttora è il direttore, con le finalità di promuovere l’arte teatrale in tutta la regione Calabria. Il Centro fu riconosciuto dallo Stato nel 1993, dopo 11 anni di fervente attività. Lavorò anche con l’ex Consorzio per il quale organizzò ben 12 rappresentazioni.
Pantano ci racconta l’esperienza avuta con Andrea Camilleri, al quale affidò la traduzione in lingua italiana della commedia siciliana di Giuseppe Rizzotto “I mafiusi de la Vicaria di Palermo”. Un lavoro rappresentato per la prima volta nel 1863 al teatro S. Anna di Palermo e che raccontava la vita dentro il carcere siciliano.
Per questa commedia, Pantano rilevò un immobile abbandonato a Gioiosa Jonica. Era in uno stato talmente in degrado, che nessuno credeva in una sua rinascita. Ma la scommessa fu vinta e il 16 agosto del 1990, la commedia di Rizzotto venne portata in scena con grande successo.
Nelle sue programmazioni, al Centro Teatrale Meridionale, Pantano da sempre presta attenzione anche a personaggi e autori di Calabria, come Corrado Alvaro, Leopoldo Trieste, Mario La Cava.
Oggi, sposato e padre di tre figli che quando è possibile porta con sé nei teatri, in qualità di direttore artistico anche del teatro La Pace, per la stagione teatrale 2007 ha offerto e offre a tutto il vibonese un programma di grande valore artistico- culturale che si concluderà con la commedia di Aristofane: “Pluto (il Dio del denaro)” dove lo ritroveremo come attore e regista. Del risultato della sua programmazione si dichiara pienamente soddisfatto per i consensi che ha ottenuto da parte del pubblico e ci anticipa che si sta occupando del programma per l’estate. Una vera novità. L’estate 2007 avrà una stagione teatrale al teatro La Pace, dotato di un perfetto impianto climatizzatore, che ci accompagnerà da luglio fino al 15 settembre.
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www.tropeaedintorni.it aprile 2007 |