Per fare giustizia dell’abuso, verranno abbattuti circa 40 mq del complesso turistico “Le Roccette” di Tropea
Solo l’inizio di un programma ben più vasto di riequilibrio ambientale
Costruire sugli argini dei torrenti, anche deviandone o ostruendone il corso naturale, in particolare negli ultimi venti anni, sembrava essere diventata una regola
di Franca Maccarone
foto Salvatore Libertino
Tropea - Ha decisamente destato scalpore in tutto il paese, la notizia dell’abbattimento di parte del complesso turistico “Le Roccette”. Sarebbe infatti questa la prima volta in assoluto che si passa dalle parole ai fatti, soprattutto in una materia, quella ambientale, dove troppo spesso gli abusivi la fanno franca. E questa volta, a finire nel mirino dei nuovi giustizieri ambientali, sono state una decina di case in tutta la Regione Calabria e far esse anche il Complesso turistico tropeano. La costruzione abusiva che, a breve, dovrà essere demolita, risale a qualche decennio fa , quando il villaggio è stato ampliato con nuove strutture , che sono state in parte costruite sul suolo demaniale, nel posto in cui era situato l’alveo del torrente Lumia. L’imperativo categorico che si è posto il Gruppo tecnico di lavoro che ha individuato , in questo nuovo manufatto aggiunto, le caratteristiche che lo definiscono ecomostro ambientale, è stato di decretarne la demolizione per ripristinare le condizioni ambientali originarie, ma anche per garantire quella sicurezza messa a serio rischio dalle costruzioni che impediscono al torrente di confluire naturalmente le acque a mare. L’ordine probabilmente è stato impartito e forse già nelle prossime ore potrebbero entrare in azione le ruspe della Regione per fare giustizia dell’abuso, abbattendo circa 40 mq di fabbricato. A meno che, e queste sono le voci che circolano con insistenza, la demolizione non avvenga proprio per mano diretta della gestione che amministra il complesso turistico, intenzionata, pare, ad evitare l’intervento di smantellamento delle costruzioni da parte di personale esterno. E questo sarebbe solo l’inizio di un programma ben più vasto di riequilibrio ambientale. Tutta la costa degli dei, infatti, pare sia sotto osservazione per l’alto indice di cementificazione a cui è stata sottoposta negli ultimi anni. Da promontorio incantevole e selvaggio, dove la natura preesisteva incontaminata da sempre, si è infatti passati ad un incontrollato uso del territorio senza alcuna pianificazione né progettualità da parte degli enti locali, che hanno chiuso non uno ma tutti e due gli occhi. Non esistono più una spiaggia, una caletta, un anfratto roccioso in tutto il territorio tropeano, ma anche dei paesi limitrofi, che non siano stati oggetto soprattutto di insediamenti e di strutture ad uso turistico e commerciale. Costruire sugli argini dei torrenti, anche deviandone o ostruendone il corso naturale, in particolare negli ultimi venti anni sembrava essere diventata una regola e di conseguenza proprio in quei posti dove mai si sarebbe potuto e dovuto costruire, sono sorte case, casette, appartamentini per vacanze, ma anche interi villaggi turistici e alberghi. Senza parlare, poi, della frazione “Santa Maria” di Ricadi, dove si può dire sia sorto un insediamento abitativo dalle dimensioni notevoli in modo completamente selvaggio, tanto da creare situazioni del tutto paradossali tra strutture limitrofe, come l’aggrovigliamento delle reti idriche e fognarie, in cui è difficile stabilire l’abitazione di appartenenza, o anche di alcuni tralicci preesistenti che, costituendo ostacolo, pare siano finiti ad essere inglobati nelle strutture private. Una situazione di gran confusione che certamente ha generato mostri, mostriciattoli ed anche molti ecomostri, a scapito delle bellezze dei luoghi, definitivamente sfregiate da una crescita incontrollata di insediamenti, avvenuta senza né regole né misure. Ora si tenta di correre ai ripari, ma forse potrebbe essere troppo tardi, visto che, nel frattempo, buona parte delle costruzioni irregolari è stata sanata da innumerevoli condoni edilizi. La demolizione delle Roccette, quindi, è intesa da tutti come un vero e proprio stop a proseguire in questo scempio del territorio.
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www.tropeaedintorni.it febbraio 2007 |