Pare che il professor Pasquale Vasinton, assessore all’Urbanistica ed al Personale del Comune di Tropea, non abbia proprio voglia di mollare la presa nel tentativo di risolvere due questioni direttamente legate alla sua carica. La prima patata bollente riguarda la situazione, sollevata da tempo da questo giornale, che interessa le case popolari di Contrada Argani, che vede i propri inquilini versare in condizioni disagevoli, la seconda ruota invece attorno ai lavoratori Lsu ed Lpu. Sul primo problema Vasinton, con lo spirito costruttivo con il quale si sta contraddistinguendo, ha sollecitato e «tallonando le Aziende preposte, come l’Aterp e l’Enel, per la risoluzione delle problematiche che affliggono quei cittadini». Per conto dell’amministrazione comunale l’assessore ha partecipato all’incontro con il dirigente Franco Scopacasa, «che – ha dichiarato Vasinton –, come sempre sente fortemente i problemi dei cittadini e si adopera con abnegazione encomiabile sollecitando tutti tecnici, ditte appaltatrici, funzionari, per dare diritti ed alleviare i disagi. In questa riunione è stata approvata la variante suppletiva, che darà l’avvio ai lavori forse fin da lunedì 23 e risolverà i problemi dell’acque bianche, della perdita di acque nere, delle ringhiere mancanti, dello sterrato indecente davanti agli alloggi ed alla salita per arrivare alle case, ecc..».
Resta tuttavia ancora irrisolta la questione legata all’energia elettrica, «che rimane un problema esclusivo dell’Enel, in quanto la pratica burocratica è sistemata». Su questo punto Vasinton si appella alla sensibilità dei dirigenti dell’Enel, sperando che «possano comprendere lo stato di urgenza e quindi attivarsi per chiudere in tempi brevi la questione. È vero – ha proseguito Vasinton – che l’Enel ha 90 giorni di tempo per l’allaccio da quando è stata completata la pratica, ma va anche considerato che 24 famiglie sono senza luce».
In relazione alla delega al personale invece, Vasinton ha nei giorni scorsi attivato un incontro con il personale Lsu e Lpu insieme a Luciano Prestia, segretario provinciale della Uil, a Sergio Pititto, della Cisl, e ad un rappresentante della Cgil, «per fare il punto sulla situazione normativa attuale per ciò che concerne una possibile stabilizzazione delle 29 unità», tra Lsu e Lpu, che rientrano nel pernonale del Comune di Tropea. Secondo tale normativa, fino al 2 agosto i Comuni sotto i 5000 abitanti avrebbero tempo di poter stabilizzare lavoratori che hanno i requisiti, compatibilmente con le carenze in pianta organica e senza esborsi finanziari. «Ma la cosa è assai diversa per quanto riguarda i Comuni sopra tale soglia di abitanti, come nel caso di Tropea». Vasinton, dopo aver ringraziato i Sindacalisti, ha evidenziato che «questo incontro vuole significare l’attenzione dell’amministrazione ai problemi dei lavoratori, soffermandosi sui diritti e doveri degli stessi nella consapevolezza reciproca che questi sono gli elementi essenziali su cui si poggia un rapporto di correttezza e di disponibilità». In tal senso sono state analizzate le possibilità concrete di stabilizzazione di qualche unità lavorativa «compatibilmente con la normativa, con la situazione finanziaria dell’Ente, con la Pianta Organica, dalla possibile quiescenza di qualche lavoratore». L’impegno assunto dall’assessore è stato quello di «recepire in Giunta comunale il nuovo disciplinare regionale in tempi brevi e di provvedere, entro ottobre, di giungere all’approvazione di un Piano Triennale che consenta all’Ente di essere pronto per eventuali possibilità di stabilizzazione, nella speranza di una nuova normativa che permetta anche ai Comuni con oltre 5000 abitanti di poter stabilizzare qualche unità lavorativa». I Sindacalisti hanno infine spiegato ai lavoratori i particolari dell’attuale situazione rispetto alla normativa, ribadendo la loro vicinanza e la «presenza costante al loro fianco per dare certezze e sicurezza alle giuste aspettative», ed hanno aggiunto che «il Ministro Damiano ha promesso che per il 2008 la normativa attuale sarà allargata anche ai Comuni sopra i 5000 abitanti, aprendo le porte alla stabilizzazione anche ai lavoratori che attualmente operano in questi Enti».