Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
24 ore per il Signore 2017.
Papa Francesco ha inviato tutte le comunità cattoliche nel mondo a “vivere con fede” l’appuntamento, ormai in corso, delle “24 ore per il Signore”.
Durante l’Udienza generale del 22 marzo 2017, ha sostenuto questa iniziativa del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione per riscoprire il sacramento della riconciliazione.
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L’evento delle “24 ore per il Signore” si ripete anche quest’anno e si tiene in molte diocesi ad ogni latitudine “per riscoprire il sacramento della riconciliazione”.
♥ Ogni diocesi terrà aperta almeno una chiesa per ventiquattr’ore di seguito per consentire, a quanti lo desiderano, di accostarsi al Sacramento della Penitenza, in un contesto di adorazione Eucaristica.
♥ Il prologo dell’iniziativa è avvenuto venerdì scorso 17 marzo, nella basilica di San Pietro, con la celebrazione penitenziale presieduta dal Papa, che si è inginocchiato per confessarsi e a sua volta ha confessato sette penitenti per quasi un’ora in totale: “Auspico che anche quest’anno tale momento privilegiato di grazia del cammino quaresimale sia vissuto in tante chiese per sperimentare l’incontro gioioso con la misericordia del Padre, che tutti accoglie e perdona”.
♦ E in Piazza San Pietro il 22 marzo scorso, salutando al termine della catechesi i fedeli di lingua polacca, il Pontefice ha detto:
“La Quaresima ci chiama alla conversione e alla penitenza: ci indica il digiuno, la preghiera e l’elemosina come via di trasformazione; ci incoraggia all’esame di coscienza con l’umile ammissione delle colpe e la confessione dei peccati”.
♥ Citando un discorso di San Giovanni Paolo II agli universitari del 26 marzo 1981, Papa Francesco ha aggiunto: “Imparate a chiamare bianco il bianco, e nero il nero, male il male, e bene il bene. Imparate a chiamare peccato il peccato, e non chiamatelo liberazione e progresso”.
E quindi il Papa ha concluso: “Pieni di fiducia nella potenza della Parola di Dio apriamo i nostri cuori al dono della Sua misericordia e del Suo perdono”.
(fonte: Osservatore Romano)