Fede e dintorni

Cantiamo al Sacro Cuore di Gesù

«Dolce cuor del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più». – Molti fedeli ripetono in questo mese la nota e popolare invocazione al Sacro Cuore di Gesù. La sua origine è antica e fa compagnia a tanti altri canti che inneggiano a questa devozione. Durante il Settecento questo culto era già praticato in varie regioni e lo dimostra l’esistenza di preghiere, canti e tradizioni in due aree diversissime tra loro: la Napoli di sant’Alfonso Maria de Liguori ed il Tirolo austriaco. Le dolci note e le devote parole di questi canti hanno riscaldato il cuore e la fede di tanti fedeli. Ed hanno suscitato anche vocazioni, come la vocazione sacerdotale di un sacerdote conosciuto a Pellegrina di Bagnara Calabra: don Angelo Attinà (1924-2008).

Fede e dintorni

Sacerdote di 51 anni muore di coronavirus

Sono tanti i sacerdoti morti di coronavirus in questo tempo di pandemia: molti che si sono ammalati come la gran parte delle vittime del virus; altri che sono rimasti contagiati e poi sono morti nell’esercizio del loro ministero sacerdotale. – Don Alfonso Tabolacci, sacerdote di 51 anni, gioioso nel suo ministero, è morto di covid, contagiato dopo aver portato la Comunione a una malata. – «Tutto posso in Colui che mi dà la forza»: don Alfonso custodiva sempre nel suo cuore questa Parola di San Paolo. – «Non ho paura della morte…, guardo con fiducia al Signore che mi ha saziato dei suoi doni: posso dire di aver ricevuto il centuplo in questa vita».