Fede e dintorni

I gesti parlano più delle parole

Nella udienza generale di mercoledì 26 maggio papa Francesco ha baciato il “marchio” di una deportata ad Auschwitz. Il Papa ha abbracciato e benedetto Lidia Maksymowicz imprigionata nel lager nazista di Aushwitz quando non aveva ancora tre anni. E la donna non ha resistito a restituire il gesto affettuoso ed ha abbracciato con riconoscenza per l’onore ricevuto. – Per Lidia Maksymowicz, donna di fede non c’è mai stata questione di perdono: «Non ho odiato i miei persecutori quando ero una bambina, non li odio adesso che ho più di 80 anni.. La missione che ho scelto e che porterò avanti fino a quando vivrò è ricordare, parlare di quanto mi è successo. Raccontarlo soprattutto ai giovani, perché non permettano che accada mai più una cosa del genere».