Ascanio Celestini così scriveva “Lei muore prima di toccare a terra, mentre sta volando, leggera ed elegante, spinta da una forza quasi inarrestabile, ad afferrare in volo la mano del suo uomo per trarlo via, unico e solo, da quella massa di derelitti”. É il commento alla scena indimenticabile di uno dei film più belli del cinema italiano, Roma città aperta, immagine indelebile che ti viene addosso e ti travolge come un fiume in piena.