Fede e dintorni

15 agosto La Madonna assunta in cielo

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

15 agosto. La Madonna assunta in cielo.

– Quest’anno il 15 agosto cade di domenica: dovrebbe essere la 20.a del Tempo Ordinario. Ma la liturgia conserva la precedenza della solennità mariana su quella domenicale.
– In Maria assunta in cielo noi contempliamo il futuro che ci attende: è lei la prima che partecipa della vita del Risorto. Il suo canto diventa l’inno che ogni giorno la Chiesa eleva per celebrare la gloria del Signore. – “Grandi cose di te si cantano, o Maria: oggi sei stata assunta sopra i cori degli angeli e trionfi con Cristo in eterno”.
– Il libro dell’Apocalisse rivela: “Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle. (12,1).
– In questo giorno i fedeli cattolici esprimono la nostalgia del cielo col canto: “Al cielo, al cielo, al ciel! Andrò a vederla un dì!” – In quest’anno ancora in cui stiamo vivendo le conseguenze della la grave crisi del coronavirus: in tanti sono morti senza neppure un conforto, e continuano a morire in ogni parte del mondo. Si continua a guardare ai vaccini con la speranza di vincere il virus e le sue mutevoli e insidiose varianti. – Ma davanti ad un futuro sempre più incerto facciamo bene ad alzare lo sguardo al cielo, dove è la nostra patria: Al cielo, al cielo, al ciel! Andrò a vederla un dì!”.

Dal Vangelo di questo giorno (Lc 1, versetti 46-55).
Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

Benedetta sei tu, o Maria, e benedetto il Signore che ti ha esaltata.
♦  Il nostro sguardo, oggi, è rivolto al cielo, a Maria, figura dell’umanità in attesa di ricevere, in Cristo «primizia di coloro che sono morti», la vita eterna . La Vergine è il «segno grandioso» che celebra le «grandi cose» compiute in lei dall’Onnipotente . Ella non è solo beneficiaria, ma anche testimone della misericordia di Dio, come canta il Magnificat.
La sua prontezza nel rispondere al segno indicatole dall’angelo Gabriele, esprime totale fiducia in colui il cui nome è Santo. Uniamo oggi le nostre voci alla sua per cantare la misericordia di Dio che si ricorda del suo popolo e lo salva dal peccato e dalla morte.
(don Michele G. D’Agostino, ssp).

  La solennità dell’Assunzione della beata Vergine Maria, Madre di Dio e Signore nostro Gesù Cristo, consiste in questo: L’Immacolata Vergine, preservata immune da ogni colpa originale, finito il corso della sua vita, fu assunta alla celeste gloria in anima e corpo e dal Signore esaltata quale regina dell’universo, perché fosse più pienamente conforme al Figlio suo, Signore dei dominanti e vincitore del peccato e della morte’. (Conc. Vat. II, ‘Lumen gentium’, 59).
 L’Assunta è primizia della Chiesa celeste e segno di consolazione e di sicura speranza per la chiesa pellegrina.
La ‘dormitio Virginis’ e l’assunzione, in Oriente e in Occidente, sono fra le più antiche feste mariane.
Questa antica testimonianza liturgica fu esplicitata e solennemente proclamata con la definizione dommatica di Pio XII nel 1950.

Scrive San Giovanni Damasceno, Dottore della Chiesa (676 ca.- 749):
«Era conveniente che colei che nel parto aveva conservato integra la sua verginità conservasse integro da corruzione il suo corpo dopo la morte.
Era conveniente che colei che aveva portato nel seno il Creatore fatto bambino abitasse nella dimora divina.
Era conveniente che la Sposa di Dio entrasse nella casa celeste.
Era conveniente che colei che aveva visto il proprio figlio sulla Croce, ricevendo nel corpo il dolore che le era stato risparmiato nel parto, lo contemplasse seduto alla destra del Padre.
Era conveniente che la Madre di Dio possedesse ciò che le era dovuto a motivo di suo figlio e che fosse onorata da tutte le creature quale Madre e schiava di Dio».

Segno di speranza.
** La Madre di Dio, che era stata risparmiata dalla corruzione del peccato originale, fu risparmiata dalla corruzione del suo corpo immacolato, Colei che aveva ospitato il Verbo doveva entrare nel Regno dei Cieli con il suo corpo glorioso.
Il dogma cattolico è stato proclamato da Pio XII il 1º novembre 1950, Anno Santo, con la Costituzione apostolica Munificentissimus Deus: «Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica».
La Vergine Assunta è primizia della Chiesa celeste e segno di consolazione e di sicura speranza per la chiesa pellegrina. Questo perché l’Assunzione di Maria è un’anticipazione della resurrezione della carne, che per tutti gli altri uomini avverrà soltanto alla fine dei tempi, con il Giudizio universale.
Oggi, quindi, mentre siamo ancora immersi nei postumi della pandemia del Covid-19 e nel caldo del sole di ferragosto, liberiamo la nostra nostalgia del cielo: “Al cielo, al cielo, al ciel! Andrò a vederla un dì!”

Per la preghiera.
O Vergine Immacolata, Madre di Dio e degli uomini, noi crediamo con tutto il fervore della nostra fede nella tua Assunzione in anima e corpo al Cielo, dove sei acclamata Regina da tutti i cori degli Angeli e da tutte le schiere dei Santi; ad essi ci uniamo per lodare e benedire il Signore che Ti ha esaltata sopra tutte le creature e offrirti il nostro omaggio ed il nostro amore.
Noi, poveri peccatori a cui il corpo appesantisce il volo dell’anima, Ti supplichiamo di purificare i nostri sensi, affinché apprendiamo fin da questa nostra vita terrena a gustare Dio solo, nell’incanto delle creature.
Fra le tenebre di questa valle di lacrime, attendiamo dal tuo celeste volto e dalla tua dolce pietà, sollievo alle pene dei nostri cuori e confortati dalla fede nella futura risurrezione, guardiamo verso di Te, nostra vita, nostra dolcezza, nostra speranza.
Attiraci con la soavità della tua voce per mostrarci un giorno, dopo il nostro esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Amen.

Il canto di S. Alfonso
Lodiamo cantando – la Figlia, la Sposa,
la Madre amorosa – di chi la formò.

Rit.: Evviva Maria, – Maria evviva;
evviva Maria – e chi la creò.

Allor che Maria – divisa dal Figlio,
tra spine qual giglio – fra noi si restò, Rit.

Ardendo il suo cuore – d’unirsi con Dio,
con umil desìo – la morte cercò. Rit.

Chi tanto l’amava – il caro suo Sposo
al pieno riposo – nel ciel la chiamò. Rit.

Allora con pace – ferita già essendo,
d’amore languendo, – felice spirò. Rit.

La bella Colomba – il volo poi sciolse,
il Figlio l’accolse – e al ciel la portò. Rit.

Or mentre nel cielo, – o bella Regina,
già siedi vicina – a chi t’esaltò; Rit.

deh, non ti scordare – di me peccatore,
fa’ che ami il mio cuore – chi tanto l’amò. Rit.

(Lirica sulla morte e assunzione di Maria al cielo, pubblicata tra le canzoncine in onore di Maria santissima, in appendice a “Le Glorie di Maria”).
(Ascolta l’esecuzione del Coro Alfonsiano di Via Merulana, Roma).

Oggi, 15 agosto solennità di Maria SS. assunta in cielo: mentre siamo immersi nello splendore e nel caldo del sole di ferragosto, avvertiamo viva la nostalgia del cielo. In quest’anno in cui stiamo vivendo la grave crisi del coronavirus, in cui tanti sono morti senza neppure un conforto, e davanti ad un futuro sempre più incerto facciamo bene ad alzare lo sguardo al cielo, dove è la nostra patria e cantiamo anche noi: “Al cielo, al cielo, al ciel! Andrò a vederla un dì!”

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