Ricomincia la scuola e per i ragazzi dell’Ipssar di Tropea ricominciano anche i soliti problemi. Anche quest’anno, infatti, nonostante le molte promesse ricevute in passato, gli studenti della cittadina tirrenica si ritroveranno a dover studiare in «classi senza finestre molto umide», come spiega il rappresentante degli studenti Adnrea Soriano, e a doversi esercitare su di un «pavimento del reparto sala-bar saltato da quasi 2 anni, tra interruttori e prese elettriche scoperte ed infiltrazioni di acqua». Ma i guai che affliggono i ragazzi da ormai un paio d’anni non finiscono qui, e peggiorano di giorno in giorno. Gli strumenti e gli alimenti utilizzati per le lezioni sono riposti in «una dispensa dove le condizioni igieniche non esistono – continua Soriano – non per colpa degli operatori ma, proprio per la precarietà della struttura». Le classi poi, in entrambe le sedi, sono «senza riscaldamenti, e infine durante le lezioni di educazione fisica non c’è un luogo idoneo a poter svolgere normalmente le lezioni». La definiscono ‘la scuola della vergogna’, eppure, con dignità, i ragazzi di Tropea continuano a frequentare con diligenza le lezioni presso i locali di Viale Stazione e portano avanti la loro protesta cercando di non perdere giorni di lezione. L’anno scorso, a dicembre, giunti alla disperazione per l’acqua piovana che entrava nelle classi e l’odore di muffa che erano costretti a respirare tra muri senza finestre, dopo aver lanciato il loro appello dalle pagine di questo giornale, sono scesi in piazza ed hanno ottenuto alcuni incontri con l’allora assessore provinciale all’edilizia scolastica Paolo Barbieri. Il problema «sembrava risolto – come ricorda il giovane Soriano – visto che la nuova sede sita in località Campo inferiore era stata assegnata proprio all’alberghiero con la promessa che l’avrebbero consegnata nei mesi successivi. Promessa che alla fine non è stata mantenuta poiché la scuola è ricominciata e noi studenti siamo sempre là. Per questi motivi tutti gli studenti dell’IPSSAR cominceranno una dura protesta fin dai primi giorni di scuola, perché ormai siamo veramente stanchi di sopportare questa grave situazione».
A margine del comunicato stampa, il rappresentante degli studenti aggiunge un ultimo appello: «Lo studio è un nostro diritto mentre è un dovere della Provincia garantirci dei locali idonei a poter svolgere le lezioni. Confido molto nel presidente della Provincia Francesco De Nisi e nell’assessore all’Edilizia Scolastica Vito Teti, affinché risolvano al più presto il nostro grave disagio».