Le opere di Certo, Giroldini, Muscia
Importante incentivare questo tipo di eventi
Fino al 30 settembre a Tropea in Via Libertà la mostra di pittura e scultura di alcuni artisti tropeani. Parliamo dei maestri Saverio Muscia, Vincenzo Certo ed Ernesto Giroldini.
Le loro mostre vengono allestite ogni anno a Tropea in vari periodi dell’anno: non v’è dubbio che la loro arte contribuisca ad educare al bello e all’ armonia.
C’è da constatare però come sia difficile trovare delle strutture idonee ad accogliere eventi del genere e di come tante volte manchi la collaborazione degli enti locali che non sono in grado di coadiuvarli nei loro intenti. Non sempre gli eventi culturali e d’arte divengono oggetto dell’attenzione delle istituzioni: mancano risorse, strutture o forse la sensibilità giusta per investire in tale settore.
Le loro opere d’arte sono in mostra all’interno di un immobile sito in via libertà: tre spazi, ciascuno dedicato agli artisti sopra citati.
La prima stanza sulla destra è quella di Vincenzo Certo. Questi è un paesaggista, i suoi sono ricordi del passato, di scorci lontani e trasformati dal tempo. La trasposizione su pittura dei suoi trascorsi fa rivivere quei paesaggi con tutta la varietà dei colori; quasi che la tenuità delle pennellate vorrebbe contrapporsi alla nitidezza dei ricordi. I paesaggi di Certo raccontano di campi, e umili dimore di campagna che ormai sono stati soppiantati da costruzioni in cemento che lasciano lontano il tempo dell’infanzia.
Nella stanza sulla sinistra invece ci inoltriamo in uno spazio in cui pittura e design si incontrano per creare livelli spazio temporali inaspettati. Giroldini dipinge su tela, ma oggetto della sua arte sono anche le cornici che non fanno da semplice contorno all’opera ma ne sono parte integrante. Egli è sempre alla ricerca di nuovi materiali da utilizzare in soluzioni alternative e fuori dagli schemi.
L’ultima stanza da visitare e non per questo meno emozionante è quella dedicata alle sculture e pitture dell’artista Saverio Muscia. La stanza è circondata da quadri che lui dice essere più che altro «il mio passatempo»: la sua specialità è l’arte di modellare il legno. Un materiale faticoso da lavorare ma che nelle sue mani diventa duttile e capace di esprimere movimento. Le sculture di Muscia sono blocchi di legno (olivo, noce, gelso, cipresso) sul quale l’artista opera per scorporare figure, forme e a volte evoluzioni concettuali. Non si tratta di strutture rinvenibili a prima vista: occorre viva attenzione e di certo immaginazione per scorgere quel corpo che vuole venir fuori dal legno o quella forma che nella sua immobilità riesce a slanciarsi inaspettatamente verso l’occhio di chi la osserva.
Per visitare una mostra, osservare delle sculture o dei quadri non bisogna essere critici d’arte o grandi intenditori. Deve esservi solo la volontà di farsi trascinare dai colori, dalle ombre e dalle linee che ogni opera d’arte offre allo spettatore. Un animo sensibile saprà scorgervi l’intento più profondo dell’artista e magari anche il suo vissuto. Il concetto di bellezza và ricercato nella capacità di esprimere emozioni e suscitare quello sconvolgimento interiore che vuole trasformare la vulnerabilità dell’uomo in sensibilità e amore. Se la bellezza si esprimesse attraverso questi canoni forse non avremmo un società becera e incapace di apprezzare l’arte e la cultura. Deve essere compito anche della scuola e delle istituzioni incentivare questi settori, il cui declino porterebbe all’impoverimento del genere umano.