Rubriche

“Argani”, un anno dopo

Problema inquinamento

Tante promesse e mare sporco

Il Tirreno è sempre più maltrattato...
Il Tirreno è sempre più maltrattato...

Argani, il “Depuratore del miracolo” lo definii l’anno scorso in un intervento che suscitò l’ira funesta dell’ex-sindaco Euticchio, dimentico della nostra riunione del 30 Giugno 2008 all’Antico sedile e delle garanzie da lui fornite il 20 Febbraio 2008: “… sicuramente per la prossima estate (2008; NdR) il Mare sarà ancora più cristallino perché a giorni entrerà in funzione il nuovo depuratore Argani”.
Bene, adesso Argani funziona, certo con 1 anno e ½ di ritardo rispetto alle garanzie dei maggiorenti, ma funziona.
Problema inquinamento risolto?! Macché!
Siamo alla fine della Stagione 2009: l’orda industriale torna a casa lasciando il posto ad un turismo meno .. “invasivo”; i pazzi scatenati in acqua-scooter, i gommoni volanti, i “suppostoni” del Mare hanno finito di scassare i marroni di velisti, bagnanti e subacquei, per i quali è sempre forte il rischio di incocciare nel demente di turno che se ne frega di chi sta sotto, ad onta dei palloncini.
Cosa abbiamo visto o avuto testimoniato con prove di fatto, filmini o foto, a parte l’imperversare di schiume da idrocarburi, inconcepibile tracciante dei “suppostoni”, a parte tartarughe scheggiate da eliche, catrami spiaggiati da criminali flottanti, cernie stordite da chissà quale attività ittica al largo di Capo Vaticano, che dovrebbe essere la centrale del Parco Marino di recente costituzione?
Andiamo con ordine, ma tenendo bene a mente che basta già ciò che ho elencato per configurare un reato di “Disastro ambientale” che ci farà giudicare molto severamente dai Posteri, molto più che per la Mafia o per la ‘Ndrangheta e fenomeni regionali similari altrettanto abnormi.
Appare ancora attuale il problema di Villaggi o Residence o nuove aree residenziali non collegati alla depurazione su tutta la Costa degli Dèi, da Zambrone a Nicotera, cosa che stupisce non poco, perché se i Comuni potrebbero esser rei di omissione d’atti d’Ufficio, i relativi operatori turistici sarebbero comunque da qualificare come totali imbecilli che orinano nel proprio piatto.
Stupore? E di che? Non dissi forse l’anno scorso che il Santuario di Polsi, la “sacra zona franca”, apparve a me e ai miei amici come una disonorevole discarica pubblica dal belvedere in alto al torrente in basso?! Direte: ma il caso delle strutture turistiche è altro! Forse! Ma in tal caso moralmente perfino peggiore! A Ricadi, il fenomeno di scarico a mare da S.ta Maria a Torre Ruffa, da Spilinga a Ciaramiti, risulta esser stato pressoché costante per tutta l’Estate.
A Tropea, tolto il caso della Banchina dei pescatori e della Marina del Convento per motivi che dirò tra poco, il fenomeno s’è presentato anche in altri punti, indicando la solita carenza di controlli a tappeto, ossia la solita noncuranza. Vero è che il Commissariamento s’occupa solo di cose ordinarie e che è stato un andirivieni di personaggi vari, ma ciò conferma quanto sia relativo in generale il concetto di “alta priorità” per la Pubblica Amministrazione, Sindaci ordinari o Commissari.
Parghelia appare problema più serio di tutti a danno anche del confinante Zambrone. Pizzo ha registrato liquami molto consistenti nel mese di Luglio, poi .. “la quiete dopo la tempesta” (appropriato, perché è proprio con mareggiate e come i ladri di notte che pare avvengano questi delitti ambientali).
E adesso la notizia ferale sull’indiziato, solitamente da ricercare nel privato, menefreghista e avido: nossignori! Se il problema può essere ascritto a ignobili privati per un buon 30%, il restante 70% pare ascrivibile ai Comuni (anche questo lo riportai l’anno scorso in analogo intervento), i quali Comuni, ad onta dei quattrini buttati nella depurazione, continuerebbero a riversare a mare quantità indecorose di “merde nature” utilizzando vecchie condotte obsolete, ove non quelle scassate dei vecchi depuratori.
Un loop diabolico quello tra le pompe di sollevamento e le vecchie condotte quasi sottomarine (a S.ta Maria, a dire il vero, sarebbe tra i piedi dei bagnanti); merda che sale e merda che scende; nessun semaforo, il tutto per .. risparmiare soldi?! Non sarebbe un controsenso?! Ma ogni controsenso ha sempre un senso e se lo si cerca lo si trova. In tutto questo, un barlume di luce in fondo al tunnel.
Come ho detto, i casi Pizzo Calabro e Tropea, Porto e Convento, hanno subito un arresto per l’intervento dell’Assessore regionale per l’Ambiente Silvio Greco, sul primo a Luglio 2009, sul secondo in Agosto, segno evidente che se si vuole là dove si puote, si fa! Non abbiamo una tal fiducia da lasciarci speranzosi oltre il limite della ragione che in Italia ci sia un’Istituzione preoccupata della Cosa pubblica anziché solo di .. “Politik” (la Storia ci induce a questo), ma sappiamo pure che ogni tanto qualcuno coscienzioso, tecnicamente preparato e ben animato nasce e opera, nonostante Sindaci, Assessori comunali e sovente anche Prefetti, la cui funzione sociale, di là dalla Paleoantropologia, è arduo capire, come quella delle Province, dei 935 parlamentari, dei Senatori a vita etc.etc.etc….
Siamo alle porte dell’Autunno e 6 mesi fanno presto a passare.
All’Assessore Silvio Greco servirebbe una Task Force tecnica full time e magari i marines per farci trovare la lieta novella già ad Aprile 2010: tutte le condotte a Mare sigillate e sepolte per sempre, le fiumare bonificate e i privati allacciati oppure con pozzi propri a norma e fatture di auto-spurgo almeno mensili. In attesa dei potenti mezzi, che l’Assessore almeno sappia che la numerosa parte sana della Calabria, da tutti gli operatori seri e professionali ai commercianti lungimiranti e così fortemente dipendenti dal Mare etc…, non potrà fare a meno di sostenerlo con forza, sia contro le Amministrazioni “tiepide” o eventualmente corrotte, sia contro quel falso concetto di Turismo mordi-e-fuggi che deturpa non poco la Magna Grecia, sia contro l’ultimo tassello della catena diabolica, ossia i motorizzati del Mare, che uno Stato con 7500 km di coste e un poco di buon senso non tarderebbe come minimo a relegare 3 miglia al largo con corridoi portuali appositi, meglio ancora in Petrolandia, quel paese nero nero e sporco sporco dove possono al meglio esibire i propri simboli fallici.

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