Dopo le dichiarazioni di ieri del sindaco Euticchio sulla delicata querelle scaturita dall’abbattimento del ficus di viale Umberto I, è il turno dell’avvocato Giovanni Macrì, ex vicesindaco e segretario della sezione tropeana dell’Udc. «La gravità di quanto accaduto e le giustificazioni date dal Sindaco – dice il consigliere Macrì – mi costringono a intervenire nuovamente sulla vicenda. Ribadisco che, a mio parere, trovandosi l’albero in zona sottoposta a vincolo storico-ambientale, sarebbe stato necessario – in base a quanto disposto dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio D.Lgs. 42/04 – inoltrare formale richiesta alla competente Soprintendenza. Ciò nello specifico non è stato fatto o, almeno, allo stato, non mi risulta». «Tornando ai fatti – prosegue Macrì –, come Consigliere Comunale e prima ancora come comune cittadino, mi sono quindi sentito in obbligo di segnalare l’accaduto al Corpo Forestale dello Stato (che purtroppo, ho scoperto essere privo di potere di intervento nell’ambito dei centri abitati), a Legambiente ed alla Soprintendenza nel cui intervento confido vivamente.».
Commentando ciò che è stato detto sulla stampa dal sindaco Euticchio, cioè che “il taglio dell’albero si è reso necessario perché era diventato un pericolo per la pubblica incolumità […] i lavori in corso per il rifacimento della pavimentazione l’hanno intaccato nelle radici per cui il dirigente dell’Ufficio Tecnico si è visto costretto a firmare un ordine di servizio per la rimozione”, Macrì prosegue dicendo che «le spiegazioni date dal Sindaco mi lasciano basito. E’ incontestabile, infatti, che le radici dei quattro alberi della via non sono state affatto interessate dagli interventi di riqualificazione in corso (l’ampia documentazione fotografica potrà dimostralo in ogni momento).
Inoltre lo stesso responsabile dell’Ufficio Tecnico, a cui il Sindaco fa riferimento, ha dichiarato, di fronte a numerosi testimoni, me compreso, che gli operai avrebbero erroneamente abbattuto l’albero in questione in quanto quello da rimuovere era, invece, l’albero vicino. Forse il Sindaco anziché trincerarsi dietro spudorate menzogne avrebbe fatto meglio ad assumersi le sue responsabilità e a chiedere scusa alla cittadinanza. L’unico pericolo per la Città di Tropea e, da quello che è sotto gli occhi di tutti, sicuramente per i suoi alberi, è proprio il Sindaco. Concludo con un perla di saggezza Tropeana da me colta in occasione dell’inconsulto gesto: “Avvocato vedete! a quegli alberi, una volta, ci legavano gli asini e oggi degli asini li hanno fatti tagliare”. Comunque la cittadinanza è stata rassicurata dal Sindaco “pianteremo un albero nuovo e più bello”». Parole forti dunque, che riassumono i sentimenti di gran parte della cittadinanza.